Ho cominciato quando ero piccolino, seduto sulle ginocchia di mio papà, ascoltando i suoi racconti del passato andorese, vite vissute e trascorse nel mondo contadino, che diventavano immagini nitide nella mia immaginazione.
Seguendolo ovunque, frequentavo gli anziani del luogo, che a loro volta restavano sorpresi da quel bimbo che si incantava davanti ai loro ricordi di tempi lontani, incuriositi dal fatto che si esprimeva solo in dialetto.
Tanti anni dopo mi sono trovato a mostrare ad alcuni di loro le mie ricostruzioni del passato, incontrando sguardi commossi perchè avevo dato colore alle immagini delle testimonianze che mi avevano trasmesso, ormai diventati ricordi sbiaditi e sfumati con il passare del tempo.
Questa mia dedizione nel non fare dimenticare il nostro passato è il tracciato di un "sentiero", che percorro e mi accompagna da sempre, attraverso il naturale e spontaneo affetto nei confronti della "andoresità".
Il contributo documentale e fotografico donatomi da Marino ha arricchito incredibilmente i contenuti ed i risultati raggiungibili, permettendomi di illustrare visivamente con foto antiche i ricordi raccolti dai racconti di mio papà e proseguire a mantenere la conoscenza delle nostre origini.