Il porto
IL PORTO
All’inizio degli anni ‘60, in un periodo che segna la realizzazione e lo sviluppo delle vie di comunicazione stradali principali, quali l’ampliamento della Statale Aurelia e la costruzione dell’Autostrada, nasce una delle opere che innoveranno la considerazione del nostro territorio: il porto.
Proprio dalla costruzione della rete autostradale viene riutilizzata parte degli enormi massi e blocchi rocciosi derivati dai trafori delle alture circostanti: creando una sorta di “discarica” con interminabili processioni di automezzi, si dà il via all’accatastamento di enormità di materiale detritico in un tratto di mare antistante l’Aurelia, a Levante del Comune di Andora.
Tale “discarica” assumerà, in breve tempo, la storica forma a “L”, dell’originario molo di sopraflutto, con molo di sottoflutto in corrispondenza dell’apertura del porto stesso, modificando l’estetica del paese ed aprendo nuovi sbocchi di sviluppo turistico - commerciale.
La struttura portuale sarà completata, all’interno dell’area di mare occupata, da tre pontili:
il primo verso Ponente sarà costituito da una passerella in tavolame, in parte poggiata su enormi blocchi di calcestruzzo armato utilizzati come piedritti;
gli altri due saranno realizzati quali sorta di palafitte, costituite da passerella in tavolame su struttura tubolare metallica.
La cordonatura esterna del molo di sopraflutto sarà irrobustita e completata con l’assemblaggio ed accatastamento di tetrapodi, i famigliari “ometti” in calcestruzzo armato.
Nel dicembre del 1994 viene stipulato l’Atto di Sottomissione che prevede l’ampliamento del porto esistente sino alla forma dell’attuale bacino.
Nel 1997 iniziano i lavori legati al Primo Lotto delle opere interessanti l’ampliamento portuale, che prevedono la sistemazione di servizi ed impianti:
l’impianto elettrico, antincendio e di acqua potabile sono portati direttamente ai pontili;
sono definitivamente sostituiti i tre originari pontili, con altri di nuova realizzazione.
Inoltre, la Soprintendenza impone che i tetrapodi vengano eliminati, mediante sostituzione e/o copertura degli stessi con massi rocciosi: materiale ritenuto architettonicamente ed esteticamente più idoneo per l’inserimento paesaggistico - ambientale dell’intera struttura.
Dopo il 1997 partono le grandi opere che modificano sostanzialmente la consistenza e l’aspetto dell’originario impianto portuale, fino a trasformare il complesso nella struttura oggi esistente:
viene costruito un nuovo molo di sottoflutto;
ampliamento della piattaforma;
realizzazione delle cale;
creazione e potenziamento dei relativi servizi pubblici e per dipartisti.
Nel complesso le nuove opere eseguite permettono di ottenere un numero di 900 posti barca.
Un lungo e pesante sforzo a carico dell’intero Comune, costato dal 1997 ad oggi oltre dieci milioni di euro.